Se sei arrivato in questo post forse hai cercato informazioni sui dark store. Cosa sono i dark store, oppure il significato di dark store.
Quando ho sentito per la prima volta questo termine non ero molto preparato sull’argomento, e quindi ho svolto alcune ricerche che voglio condividere con te.
Se è la prima volta che visiti il mio blog, mi presento, sono Francesco Gallo.
Sono ingegnere informatico e dal 2012 sono responsabile logistica in un per una importante azienda della GDO.
Sono molto appassionato del mio lavoro, e voglio condividere la mia passione e le mie conoscenze con te.
Quello che sto per dirti nei prossimi paragrafi, potrebbe esserti utile e potrai fare un gran figurone nelle conversazioni con i tuoi amici😉
Innanzitutto diciamo che un dark store non è un negozio buio 🙂
Si tratta di una tipologia di magazzino strutturato a corsie come un punto di vendita, ma rimane chiuso al pubblico.
Un dark store è un magazzino dedicato e progettato ad uso esclusivo per servire i clienti del commercio online.
Si sta diffondendo molto per far fronte agli ordini on-line nei settori alimentari e drogheria (grocery), un segmento in rapida crescita in tutto il mondo.
Il termine dark store è apparso per la prima volta nel 2009 nel Regno Unito, quando la catena di supermercati Tesco ha aperto i primi magazzino di questo tipo in Croydon, Surrey, and Aylesford, Kent.
Nel 2019 Walmart aveva già 30.000 dipendenti addetti alla evasione di questo tipo di ordini su un totale di 2.3 milioni.
La preparazione degli ordini diventa molto più efficiente in un magazzino senza clienti, i quali possono intralciare e rallentare le operazioni di prelievo della merce, e quindi anche le operazioni di ricevimento merci e rifornimento degli scaffali.
Questo tipo di magazzino permette anche di avere sempre le giacenze allineate nel gestionale, in quanto la merce prelevata può essere segnalata all’istante dall’operatore tramite il proprio terminale.
Può essere considerato come un vero e proprio store con tutto ciò che concerne la gestione degli ordini, del magazzino, degli approvvigionamenti, del personale, ma sono utilizzati per servire
esclusivamente il segmento online per cui non sono aperti al pubblico.
All’interno di un dark-store i prodotti possono essere presi direttamente dai cartoni e si possono sfruttare anche gli spazi in altezza.
Il percorso tra gli scaffali, però non segue più le logiche commerciali rivolte al consumatore, permettendo quindi un incremento della produttività degli operatori addetti alla preparazione degli ordini.
Avere un magazzino dedicato, permette all’impresa di sfruttare logiche di efficienza e disposizione degli scaffali e della merce in base alla velocità di rotazione e alle esigenze logistiche.
Se una azienda decide di basare la propria strategia di vendita tramite i dark store, si ritroverà una struttura molto rigida, in cui le immobilizzazioni materiali costituiscono gran parte degli asset dell’attivo.
Per incrementare i volumi o per espandersi territorialmente necessita quindi della replicazione di una struttura analoga.
In un dark store, inoltre possono essere implementate strumenti software e hardware che riescono a velocizzare e rendere più efficienti tutte le operazioni, e quindi si riesce a dare un servizio migliore al cliente.
Il software può essere configurato per garantire percorsi ottimi tra gli scaffali. Gli articoli vengono gestiti con la posizione assegnata a scaffale.
Gli ordini riescono ad arrivare in tempo reale, ed il software può essere pensato sia per gestire picking per singolo ordine, che picking multicliente e multiordine.
Il darkstore deve essere in grado anche di gestire i prodotti a peso variabile e la preparazione della merce dai banchi freschi, con gestione della merce reperibile in apposite zone di stoccaggio.
Alcuni sistemi sono in grado di effettuare anche una sostituzione automatica degli articoli, se il cliente conferma la possibilità di farlo in fase di ordine.
Nel periodo di massima espansione della pandemia da COVID-19, alcune aziende degli stati uniti, come Whole Foods Market hanno riconvertito alcuni punti vendita tradizionali in dark store, mentre altri colossi come Amazon hanno pensato di aprire alcuni dark store temporanei nei pressi delle grandi metropoli, in modo da garantire un servizio più veloce ai propri clienti.
Se sei arrivato fino a questo punto dell’articolo, ti ringrazio per la lettura.
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Un abbraccio!
Francesco
Salve Francesco,
L’argomento è alquanto interessante e dato che sono alla ricerca di nuove esperienze nel mondo della GDO in cui ho trascorso 22 anni da responsabile di negozio presso una nota azienda, ti lascio volentieri i miei contatti per un eventuale approfondimento.